Quale futuro?

La maggior parte delle volte che leggo l'oroscopo mi viene da sorridere, un pò perché vorrei che le previsioni fossero reali e quindi ci aiutassero a prendere le giuste decisioni in vari ambiti della nostra esistenza e allo stesso tempo non sono convinta che agli astri interessi in particolar modo l'iter della specie umana e di conseguenza il futuro diventa difficilmente prevedibile e manipolabile. Lo dimostra infatti il susseguirsi di eventi drammatici che dalla notte dei tempi accompagna il percorso di coloro che abitano il pianeta terra, desiderosi di conquistare ciò che non è mai stato dell'uomo il quale vive il qui ed ora in un tempo determinato e definito. Il susseguirsi di momenti delicati e spaventosi fa emergere il bisogno di taluni di vivere una bella esistenza cercando di annientare le vite altrui, ma a quale scopo e perché si predilige il male piuttosto che il bene? Perché l'uomo continua a preferire la guerra che devasta popoli, territori, tradizioni, memorie invece della pace e della crescita spirituale?
I difficili momenti che stanno vivendo varie persone in ogni parte del globo mi portano a riflettere su due punti, la salute fisica e quella mentale. Quanto orrore si deve ancora vedere tra le macerie che hanno devastato corpo e mente di anziani, donne, uomini e bambini costretti ad abbandonarsi al destinato infausto? Quali motivazioni spingono alcuni ad essere distaccati dalle emozioni e dall'empatia della presenza dell'altro? Perché l'altro è visto come nemico e quindi possibile vincitore di una guerra che nasce dalla smania di potere? Sono queste e molte altre le domande che ci assillano in una situazione così difficile che viviamo solo tramite racconti, immagini e suoni che sembrano arrivare da molto lontano eppure sono semplicemente a pochi passi da noi. I media e le informazioni che ci bombardano ogni giorno stanno rilevando la crisi internazionale che corre sui fili delle reti che non ci hanno mai uniti, ma solo affogati come i pesci che rimangono incastrati nell'amo del pescatore. La nostra salute mentale è sempre più in bilico e ciò che percepiamo non è solo il dolore delle persone che vivono la guerra, ma anche l'aridità dell'uomo che non ha più il desiderio di migliorare, ma solo di farsi avanti tra i più deboli, tra coloro che vogliono evitare il male per stare nel possibile bene perché solo fermarsi ed ascoltare l'altro potrebbe essere la soluzione a tanti punti di vista.
Imelda Zeqiri