L'uomo non cambierà mai

21.02.2022

     Il problema COVID sembra essere passato in secondo piano perché c'è un nuovo topic trend molto più rilevante che ci indica una imminente, vera e propria guerra, quella reale, con le armi che conosciamo e con i morti che cadono dopo essere stati colpiti dal nemico, quello che ora tutti cercano di tenere a bada altrimenti la Guerra Fredda diventerà molto calda e stavolta a cadere sarà la povera Ucraina e con lei tutti quei paesi che la desiderano nella NATO. Un botta e risposta da una parte all'altra del mondo usando come pedina una nazione che desidera compiacere l'Occidente, ma che così facendo metterebbe a rischio la sicurezza nazionale di quel fronte che cerca di proteggersi da sempre dall'invasione velata e diabolica di altri leader che usano la democrazia per nascondere altri interessi, ben più importanti del bene comune perché è chiaro che la pace la desiderano tutti, ma la guerra è molto più intrigante perché permette un determinato movimento di forze che possono agire per il "bene comune" e permette ad altri individui di delirare con i desideri di onnipotenza. 

     Ma il conflitto che ora spopola sul web e nei tg non è altro che l'ennesima puntata di un programma che è in corso da svariati anni e che sino ad oggi sembrava interessare solo gli addetti ai lavori eppure il focus è proprio verso quel contenitore di risorse e minacce che è bene controllare affinché non possa coalizzarsi con paesi asiatici e divenire ancora più potente. Il rischio di una vera guerra mondiale pare essere il leitmotiv di ogni media creando quello stato di tensione evidente che minaccia la nostra integrità psicofisica, ma è davvero così drammatico il subbuglio che ci stanno raccontando? Sembrerebbe di sì, ma sarebbe bene informare chi si approccia alle notizie con fonti di altro genere, studiando la storia di determinati paesi e cercando di entrare nella logica delle coalizioni e degli interessi che corrono di pari passo con le notizie che circolano in rete. La guerra è solo un termine utilizzato per creare stati di ansia e paura, terrore e timore per cavalcare l'onda dell’altro visto come nemico pronto ad abbatterci. Ma i numeri forse non ci spaventano più così tanto, oramai siamo talmente abituati ai disastri creati dall'uomo che il tutto pare abbastanza ordinario, come se sapessimo già per filo e per segno ogni mossa a destra e a sinistra del mondo. Non siamo così folli da farci prendere da ulteriore angoscia giacché  non abbiamo nemmeno i soldi per andare da chi potrebbe aiutare la nostra mente a calmarsi, quindi risparmiamo pure le energie per qualcosa di più interessante.

     Potremmo ad esempio leggere quei documenti che ci insegnano quanti sono i conflitti ad oggi in corso in tutto il mondo, un numero non ben quantificato considerato che la guerra è una situazione che vivono più o meno tutti gli angoli della superficie terreste (decine e decine di stati che seminano vittime con le loro guerriglie). Sappiamo bene quanto le lezioni di ciò che è già accaduto servono solo a pochi, ma ci auguriamo che la storia insegni qualcosa a quelle nazioni che cercano di mantenere la pace e "combattono" per un'esistenza priva di orrore e devastazione anche se il bisogno di uccidere lo si manifesta in altre modalità che non stiamo qui ad elencare (basta pensare all'ecosistema). In altre parole l'uomo non cambierà mai, a meno che non provi ad entrare dentro se stesso e comprenda che la sua esistenza infinitamente insignificante se paragonata all'universo non è altro che solo una transizione in un pianeta che lo ha accolto per la sua evoluzione o regresso, ma questo dipende solo da lui. La guerra non è mai servita a nulla, ma a questo non ci siamo ancora arrivati. 

Imelda Zeqiri