Limiti invalicabili

05.07.2022

     Il tempo è spietato. Scorre rapidamente e si fa beffe della nostra esistenza. Dipendiamo da lui e da ciò che ha deciso per il percorso che ci attende in questo viaggio altalenante tra pensieri positivi e negativi. Il tempo condiziona le scelte, i rapporti, gli affetti e il circolo vizioso smette di funzionare quando il ticchettio ha svolto bene il suo lavoro e ci ha salutato verso eventuali esistenze differenti da quella che conosciamo. Siamo concentrati sugli obiettivi da raggiungere, sugli incontri da fare, le posizioni sociali da scalare, il benessere materiale da esporre, le tappe vitali da rispettare eppure la maggior parte delle persone perde di vista il focus principale, ovvero quello di saper far scendere la sabbia tra le dita e godere di quel movimento che accarezza la mano invece che costringerlo a rimanere chiuso nel pugno di quella pelle che vive inesorabile il trascorrere del tempo. Abbiamo paura dei giudizi, proviamo a dare il nostro meglio per sopravvivere in un contesto che ci desidera competitivi e sempre in guardia da chi potrebbe farci del male. Ma alla natura e al tempo non importa della specie umana. Essi continuano a procedere imperterriti alienandosi dalle sofferenze e dal dolore che attraversano l'identità della persona dividendola in due parti, quella che rimane aggrappata all'ansia degli anni che passano e l'altra che vive ogni secondo la bellezza della manifestazione divina. 

     Esistono tuttavia dei limiti spesso invalicabili che non ci permettono di stare nel qui ed ora oltre i quali non riusciamo ad andare, come le paure innate o acquisite nel tempo a causa di svariati traumi che ci accompagnano in questo viaggio complesso. Non sappiamo localizzarle in un punto preciso della materia corporea, ma sono lì, pronte ad attaccarci appena ci sentiamo deboli e a sovrastarci quando non abbiamo il controllo sulla mente. Vivono indisturbate tra i meandri dei pensieri e si rilevano dei magnifici manipolatori quando cerchiamo di giostrarci tra le complessità dell'esistenza a volte insidiosa ed altre più facile da percorrere. Ma sono limiti che possono essere superati accettando ciò che è stato e che non ci appartiene più poiché nulla è nostro, nemmeno il respiro che dona vita. Vivendo il quotidiano come qualcosa che si rinnova ogni giorno, senza farci condizionare da ciò che abbiamo avuto e ciò che ci è stato negato sarà possibile andare oltre le barriere che spesso alimentiamo con le fantasie e le distorsioni di una mente che si diletta a farci crollare, ma noi siamo più forti del tempo, della natura, dei pensieri e ciò che sperimentiamo in questa dimensione è solo una fase di passaggio di un esperimento molto più grande di ciò immaginiamo. Buon viaggio ad ognuno di noi!

Imelda Zeqiri