La vera Resurrezione
04.04.2021

Chagall - Paesaggio blu
Ascoltando gli insegnamenti di un grande maestro sono giunta alla conclusione che l'amore si possa dividere in due sezioni: quello altruistico e quello narcisistico. Con il susseguirsi di una serie di eventi che ci rendono sempre più dipendenti dalla società del consumo, l'amore stesso è divenuto una merce di scambio. Il valore che possiamo attribuire ad un incontro è il medesimo dell'emozione che possiamo provare per una TV nuova, uno smartphone aggiornato ad una versione più recente, un mezzo di trasporto che evidenzi il nostro status sociale, tutta materia tangibile che presto verrà sostituita da qualcosa di più recente, emozionante, attraente. Ci troviamo quindi dinanzi all'amore a scadenza che crea un principio di agonia, di sofferenza, di bisogno del nuovo, ridicolizzando l'unicità e l'essenza che sta alla base della scoperta dell'altro.
Abbiamo sempre bisogno di ciò che non abbiamo, siamo ipnotizzati dal nuovo, viviamo degli amori liquidi alla Bauman e le sirene della novità ci ammaliano perché ci convincono che l'amore non possa essere per sempre, che non esista l'eternità, che non possiamo innamorarci delle imperfezioni degli altri, delle anomalie, delle cicatrici, dei difetti di quegli involucri che rendono quell'anima irresistibile. Non siamo più abituati ad amare il reale, ma l'ideale e lo facciamo continuamente cercando di modificare le nostre caratteristiche fisiche per piacere all'esterno. Siamo ancora più narcisi di quanto lo sia stato il personaggio della mitologia greca, Narkissos, Narciso. Nell'amore capitalista siamo oggetti sostituibili e la bellezza diviene insopportabile se non viene immortalata e condivisa con il mondo, ma il nuovo sta nel vedere la novità nel volto che ci sta accanto ogni giorno, esplorandolo e vivendolo ogni secondo come una opportunità. Dobbiamo ripercorrere l'abc dell'amore ed interiorizzare quel lessico che può risuscitare in noi la bellezza della presenza, del ritrovamento, di un nuovo inizio nella continuità. Dobbiamo perdonarci per esserci persi nei meandri degli incontri che hanno rallentato il nostro percorso e non ci hanno permesso di avere fede e di credere che l'amore esiste ed è l'unica cosa che può rinnovare il nostro IO pronto a lasciarsi andare a nuovi e lunghissimi incontri unici e irripetibili.
Imelda Zeqiri