L'atto dell'Emergere

14.08.2021

     E' strano svegliarsi una mattina e sentire un silenzio assordante, notare i visi felici grondanti di sudore che passeggiano tra le strade bollenti di una tipica estate infuocata e le biciclette che avanzano tra le distese nere di alberi bruciati dopo aver ossigenato milioni di corpi. Sembra di essere catapultati in un film di fantascienza con scene apocalittiche come nella serie Black Mirror all'interno della quale ci viene anticipato un futuro drammatico. Il mondo e le genti che lo abitano sono già entrate nell'era dell'Apocalissi tanto annunciata da saecula saeculorum oppure è solo il mio ennesimo incubo da post abbuffata con formule all you can eat sprezzanti di chi muore di fame e non ha nemmeno un pezzo di pane per sopravvivere? Da molti anni parliamo di emergenze di vario tipo a livello globale, ma tutto questo è reale?

     L'emergenza, o meglio ciò che affiora in superficie, non è altro che una serie di situazioni al limite che mettono a rischio tutta l'umanità, a partire dallo sfruttamento delle risorse disponibili sulla superficie terrestre, all'utilizzo delle armi per definire confini distruggendo in maniera quasi definitiva la superficie toccata dai razzi che eliminano le fonti di vita e causano morti e devastazioni psicologiche nonché fisiche fino alle malattie che simulano quella catastrofe da fine del mondo che abbiamo sempre e solo letto all'interno di pagine e pagine di libri. Nell'ultimo periodo abbiamo avuto questa triste possibilità di sperimentare sulla nostra pelle l'emergenza e ciò che ne deriva, senza avere una minima preparazione su come comportarci quando questo atto di affiorare arriva forte e violento come un fiume in piena. Lo sanno bene i medici di tutto il mondo quando vedono arrivare in ospedale qualcuno che ha un estremo bisogno di essere curato e tornare alla "normalità" e lo sanno ancora meglio quei medici che vivono l'emergenza nei luoghi meno accoglienti sulla superficie terrestre.

     Emergency e il suo fondatore Gino Strada sono un esempio di come l'umanità può ancora salvare il destino di questo pianeta dall'egoismo che porta l'essere pensante a distruggere tutto ciò che lo circonda. Non sarà un solo uomo a ripristinare l'Eden e la meraviglia di ciò che offre questa esperienza terrestre, ma il suo esempio e la vita spesa a salvare e ad aiutare gli altri sono indubbiamente un invito a riflettere sugli errori che commettiamo, sul consumismo che crea un'economia ingiusta, sulla possibilità di intervenire con qualsiasi strumento per migliorare la situazione che sta sfuggendo dalle nostre mani e lascia ai posteri solo cenere. L'uomo ha già messo in atto tutta la sua inutile e insignificante presenza scenica, godendosi qualche istante di successo senza realizzare minimamente che l'emergenza è solo la punta dell'iceberg e noi non siamo in grado di mettere la testa sotto l'acqua per vedere cosa ci aspetta perché stiamo già affogando senza rendercene conto. Buon cammino Gino e grazie per il tuo esempio!

Imelda Zeqiri