L'ansia del non fare nulla

09.08.2021
Egon Schiele, Autoritratto con alchechengi
Egon Schiele, Autoritratto con alchechengi

     Esistono alcuni soggetti, tra i quali potrei benissimo comparire anche io, che non riescono a godersi il dolce far niente. Potrebbe sembrare qualcosa di estremamente patologico e può darsi che lo sia, ma diverse persone non sanno godersi il trascorrere lento del tempo senza alcunché da fare. Steve Chandler affermava che "C'è una grande differenza tra il rilassamento attivo e quello passivo. Il rilassamento attivo rinfresca e ristora la mente. La mantiene flessibile e in tono per pensare. I grandi pensatori hanno sempre conosciuto questo segreto. Winston Churchill era solito dipingere per rilassarsi. Albert Einstein suonava il violino. Questi potevano rilassare una parte del cervello mentre stimolavano l'altra. Quando tornavano alle attività giornaliere erano più freschi e brillanti che mai." 

     Potrei certamente peccare di presunzione se affermassi di essere un piccolo genio incompreso che non riesce mai a staccare totalmente la spina, ma effettivamente è ciò che accade. Per potermi rilassare ho bisogno di fare qualcosa, come ad esempio scrivere, riflettere, scattare fotografie, discutere, insomma rendere attivo lo spazio esterno e soprattutto interno al punto da stimolare costantemente una parte del cervello e questo accade a chi ha uno sfrenato desiderio di rendersi utile in qualche modo alla società. La difficoltà a scollegarsi dalla realtà e godersi il rilassamento può comunque portare ad un continuo stato di tensione, anche nei momenti dove il corpo si distende su un letto e lascia scorrere le ore che gli servono per ricaricarsi. La mente continua a produrre ed elaborare immagini e visioni nei sogni che stimolano e creano una sensazione di ansia e stanchezza al momento del risveglio.

     Potrebbe forse trattarsi di incapacità di respirazione profonda e completa che permette al corpo di nutrirsi di ossigeno ed espellere ciò che non serve più. Le motivazioni e le soluzioni sono indubbiamente infinite e non starò qui ad elencarle una per una, ma suggerirei senza dubbio qualche momento di pausa dalla frenesia degli impegni, dalle persone che devono sapere dove siamo e cosa facciamo, dal mondo esterno che è desideroso di seguire ogni passo della nostra esistenza, dagli amici e parenti che scaricano su di noi le loro aspettative. Sono queste le componenti che non ci permettono di goderci il dolce far nulla poiché qualcuno ha sempre bisogno di noi, in maniera implicita ed esplicita, ma in fondo lo sappiamo bene che siamo utili e non indispensabili. Il tempo continua a scorrere, che si respiri o che si rimanga in apnea per tutta la durata della nostra esistenza. Sta a noi scegliere se vivere o meno con l'ansia del non fare nulla!

Imelda Zeqiri