La folla folle

Un sabato qualunque di un agosto qualunque in una spiaggia qualunque. Mi sveglio presto, abbastanza rilassata e con la voglia di sfoggiare un bel costume, un po' appariscente, ma allo stesso tempo contenuto. Sposto il lenzuolo di cotone e cerco di trovare le ciabatte abbandonate la sera prima di sprofondare in un sonno profondo. Mi sento in forma e si prospetta una bella giornata, non troppo calda, ma con qualche nuvola spumosa che attenua i raggi solari. Indosso un bel vestito estivo ricamato a mano in alcune parti e raccolgo le chiavi della macchina. L'acqua trasparente e paradisiaca mi attende in una bella insenatura poco conosciuta, o così mi è stato detto.
Raggiungo con piacere il luogo incantato, tra le rocce e la vegetazione che cresce rigogliosa nonostante le temperature alte e il terreno poco adatto alla vita umana. Scorgo già altre persone che hanno avuto la mia stessa idea e un po' disturbata decido di parcheggiare il mio compagno di viaggio e di avventurarmi verso la spiaggetta nascosta. I rumori che arrivano da lontano mi fanno mal sperare e il libro che ho inserito nel borsone inizia ad agitarsi scorgendo altre presenze che non mi permetteranno di concentrarmi solo su di lui. Heiddeger ha bisogno di una certa concentrazione e non si può sfogliare una pagina e l'altra tra il rumore assordante delle onde che incontrano le gambe e le braccia di esseri viventi bisognosi di stare a mollo.
Mi
avvicino all'acqua con aria diffidente e mi rendo conto di essere
finita nel posto peggiore, preso d'assalto da una folla folle che si
allunga e si infila tra un centimetro e l'altro di spazio non coperto da
teli mare. Uno sconforto mi assale e la bellezza dell'insenatura perde
subito la sua magia. I piedi del tipo seduto accanto, quasi mi sfiorano, incuranti della mia presenza. Sono passate solo due ore e le urla
dei bagnanti hanno la meglio sul rumore delle onde e del vento che mi
accarezza il viso. Guardo il cielo e poco dopo allungo lo sguardo verso
quei centimetri di mare rimasti vuoti, troppo lontani per essere
raggiunti. Non ho il coraggio di buttarmi tra la folla e mi rivesto.
Tanto tra qualche ora inizierà a piovere, almeno qualcuno dall'alto
potrà punirvi così la prossima volta rimanete a casa e non spendete i
vostri risparmi per buttarvi tra gli spazi infinitamente piccoli
disturbando la quiete di chi vuole respirare l'aria di mare e leggere in
santa pace Heiddeger e compagni! Che ansia!
Imelda Zeqiri