Il Grande Fratello ventidue anni dopo

26.01.2022

     Mi capita raramente di fare zapping e molto probabilmente ciò è dovuto al fatto che accendo la televisione solo in alcuni momenti della giornata ovvero mentre cucino e sono in fase meditazione, mentre pulisco e ho bisogno di sentire qualche presenza in casa sperando che possa materializzarsi a darmi una mano oppure mentre rifletto sui mille progetti aperti e in attesa di essere aggiornati ma non ho ancora le giuste risposte e spero che possano arrivare delle indicazioni da parole ascoltate qua e là nelle bocche di sconosciuti che appaiono dentro quel contenitore spesso vuoto di contenuti. La televisione per me non è mai stata una grande amica se non nella fase adolescenziale quando, tornata dai banchi di scuola, cercavo nelle storie dei grandi qualche suggerimento per la mia vita da donna adulta. Ho sempre e solo dato importanza ai telegiornali, ai talk show con ospiti di un certo livello e a quei pochi film che hanno fatto la storia e che spesso proiettano in tarda serata, quando la massa è oramai a letto e non ha più energia. La maggior parte del tempo gli spettatori  ricevono messaggi di amore con il cuore da alcune ipotetiche giornaliste o presunti professionisti che manipolano totalmente le menti assopite di uomini e donne scoraggiati dalla realtà nella quale vivono e sono attaccati con le unghie e i denti al divano consumato.

     Era il lontano 14 settembre dell'anno 2000, preludio della fine del mondo e probabilmente era solo l'incipit, e su Canale 5 andava in onda un programma nuovo che sembrava accattivante e soprattutto interessante per l'aspetto ludico e psicologico che si celava dietro ad un incontro tra perfetti sconosciuti che decidevano di trascorrere molte giornate della loro esistenza rinchiusi in una grande casa dentro la quale vi erano posizionate svariate telecamere che studiavano ogni movimento ed azione degli abitanti di quella particolare dimora. Incuriositi da tale show, molti occhi rimasero aggrappati ad immagini intime di persone normali che trascorrevano le loro giornate dentro a quattro miserabili mura parlando del più e del meno con gli amici e amanti che incontravano in quello strano percorso all'interno del quale un grande occhio, quello del Grande Fratello di Orwell, o meglio della pessima copia dello scrittore britannico che aveva saggiamente e con un discreto anticipo previsto ciò che l'uomo sarebbe stato in grado di fare nelle epoche che ancora dovevano arrivare, ovvero fare intrattenimento privo di contenuti e senza nessuno stimolo per la mente. Quella prima edizione condotta con una parvenza di autenticità, curiosità e novità fu piacevole poiché mise la persona e le sue fragilità dinanzi al tempo che scorre in uno spazio fermo, senza stimoli esterni e con poche possibilità di svago. Credo di aver visto una buona parte delle puntate che andarono in onda e come tutti gli esperimenti eseguiti, quello fu senza dubbio interessante, ma non eccessivamente.

     Sono trascorsi ben ventidue anni da quando vidi quello spettacolo in televisione e circa trenta da quando lessi il capolavoro di Orwell e non riesco a comprendere come mai oggi, dopo tutto questo tempo, si continui a mandare in onda una trasmissione priva di senso, con personaggi di passaggio che fanno venire una certa irritazione nel solo vederli e queste infinite puntate che sembrano durare una eternità. Non voglio analizzare la tipologia di spettatori che regala il proprio tempo a questo "spettacolo" orribile delle nostre trasmissioni, non tanto per il format, ma per i personaggi che lo popolano e che lasciano l'amaro in bocca. Per quanto io abbia limitato le accensioni della televisione (e continui a pagare il canone per qualcosa che non utilizzo), le notizie del GF penetrano ovunque, nei telefoni, testate giornalistiche, siti web che rimbalzano la notizia di un tipo che vive con l'amante dentro la casa e ha la moglie fuori che guarda il più grande spettacolo dopo il Big Ban ... e no, non siamo noi, ma i Vipponi che dovrebbero usare il tempo che hanno a disposizione per fare del bene all'umanità, starsene a casa propria!

Imelda Zeqiri